Le attività di Scuola Schuster

Progetto 0-6

A seguito della promulgazione del decreto 65/ 2017 si è cercato di lavorare, anche all’interno della scuola, seguendo il progetto dello 0-6.

Lo scopo del progetto è di consolidare ed implementare la progettazione pedagogica condivisa da educatrici ed insegnanti del percorso educativo dei bambini/e che frequentano il POLO, per ricercare una più adeguata coerenza degli interventi che consenta di individuare principi e pratiche valide trasversalmente, tenendo conto delle differenze evolutive dei bambini.

Negli ultimi anni il collegio delle educatrici della sezione primavera e le insegnanti della scuola dell’infanzia si è costituito in “collegio 0-6”, occasione di scambio e confronto sulla progettazione delle attività educative.

La sezione primavera e la scuola dell’infanzia rappresentano per i bambini il primo ambiente di vita pubblico.

È uno spazio di relazioni multiple, da vivere ed esplorare, da conoscere e condividere con gli altri, nel quale vigono regole e prassi diverse da quelle domestiche, in cui bisogna imparare ad orientarsi e a muoversi.

Si privilegeranno proposte che aiutino il bambino nel suo divenire intimo e profondo, fornendo gli strumenti che servono per muoversi nel mondo, nel rispetto, nella consapevolezza e nella libertà, verso il sé affettivo e il sé cognitivo.

Nella nostra Scuola dell’Infanzia cerchiamo di alternare sempre i due tipi di apprendimento: guidato e per scoperta, sempre privilegiando il gioco che rappresenta il centro dell’esperienza.

L’apprendimento guidato si concretizza attraverso attività proposte dall’insegnante, che guida e gestisce l’intera esperienza, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi da lui stabiliti.

L’apprendimento per scoperta si verifica durante l’esplorazione e il gioco: viene favorito dall’insegnante attraverso l’allestimento di un contesto interessante, ricco di stimoli, in grado di suscitare e alimentare la curiosità dei bambini e di favorire l’apprendimento di nuove conoscenze, abilità e competenze.

All’inizio e alla fine di ogni anno educativo, si condivide con le famiglie nelle riunioni di sezione; durante questi incontri, le educatrici e le insegnanti spiegano ai genitori anche le motivazioni di questa precisa scelta.

Tutte le attività ludico-didattiche che attiviamo nella nostra scuola sono sempre costituite da due fasi: esperienza immediata e riflessiva.

L’esperienza immediata corrisponde all’esperienza vera e propria, ed è sempre seguita dall’esperienza riflessiva, che si concretizza attraverso un’intervista individuale o una conversazione guidata nell’angolo del cerchio (circle-time).

Questo momento risulta fondamentale per aiutare i bambini a riflettere sull’esperienza appena vissuta e su ciò che hanno imparato.

Per la sezione Primavera l’esperienza avviene tramite sperimentazione e verbalizzazione momentanea.

La progettazione curricolare delle attività ludico-didattiche viene effettuata all’inizio dell’anno educativo: si tratta tuttavia di una progettazione in divenire, che viene co-costruita insieme ai bambini, per rispondere alle esigenze e ai bisogni di ogni singolo bambino presente a scuola qui e ora.

La progettazione curricolare viene declinata nelle attività ed esperienze quotidiane dagli insegnanti attraverso una serie di strategie didattiche volte ad individualizzare e a personalizzare i processi di apprendimento dei bambini, mossi dalla curiosità di scoprire.

Da qui educatrici ed insegnanti prendono spunto e propongono le esperienze ai bambini.

La progettazione curricolare della scuola dell’infanzia e della sezione primavera è integrata da altri progetti: alcuni interni e due esterni.

Per la scuola dell’infanzia, “archivio della memoria” e di “religione”, svolti da ogni insegnante di sezione, i progetti di “proto matematica” e “avvicinamento alla lingua scritta”, svolti dalle insegnanti della sezione con i bambini di cinque anni.

Per la sezione primavera e la scuola dell’infanzia è attivo il “progetto di psicomotricità” annuale, condotto dal maestro ed esperto Eugenio Bosi, insegnante esterno per tutte le sezioni.

Per le sezioni della scuola dell’infanzia ci sarà un “progetto di inglese” condotto dalle insegnanti, formate dall’esperta Elena Montemaggi, mentre nella sezione primavera continua il progetto interno “Sentire l’inglese” in collaborazione con l’università di Bologna.

Progetto lettura

"La lettura è un atto d’amore attraverso un adulto che legge una storia ad un bambino. Il bambino ha diritto anche ad occasioni di sviluppo cognitivo ed affettivo”

Recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare, abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale che cognitivo, per di più si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae poi nell’età successive anche grazie all’imprinting precoce legato alla relazione.

La lettura non solo stimola lo sviluppo del linguaggio e delle abilità cognitive, ma favorisce la motivazione, la curiosità e la memoria, tutte funzioni che vengono a comporre il bagaglio intellettuale ed emotivo di ogni singolo bambino.

Per questi motivi le insegnanti hanno a cuore il progetto di lettura e prestito librario. Le storie permettono di conoscersi, favorendo lo sviluppo della personalità di ognuno, aumentando l’autostima che permetterà di creare relazioni forti e nuove con i compagni.

Inoltre, condivisa, ha il potere di creare gruppo, di generare un’occasione per il bambino di accorgersi che certe emozioni che vive non sono solo sue, ma possono essere condivise con il resto del gruppo.

Leggere per ed insieme al bambino permette, infatti, di sviluppare tutta una serie di abilità legate alla percezione, alla memoria e al linguaggio che favoriscono l’apprendimento della letto-scrittura.

Numerosi sono i benefici che comporta una lettura ad alta voce eseguita con regolarità; favorire l’abitudine all’ascolto, allungare i tempi di attenzione del bambino, aumentare il suo desiderio di leggere e di imparare a leggere.

Finalità:

  • avvicinare il bambino alla lettura;
  • ricreare un contesto confortevole e rassicurante per accogliere il bambino nella lettura;
  • aiuto nel linguaggio e nella riproduzione di suoni e concetti.

 

Obiettivi:

  • stimolare il bambino all’ascolto di storie;
  • incentivare la curiosità del sapere;
  • alimentare l’immaginazione del bambino;
  • permettere al bambino di identificarsi e condividere le emozioni;
  • educare il bambino ad un uso appropriato e rispettoso del libro.

Prestito librario

Da novembre il venerdì sarà data la possibilità ai bambini di scegliere un libro dalla biblioteca della scuola e, compilando l’apposita scheda del prestito librario insieme all’educatrice e alle inseganti, potrà tenerlo a casa per due giorni e riportarlo a scuola il lunedì successivo.

L’intento è quello di valorizzare la lettura ad alta voce anche in famiglia e di condividere con i genitori questa intenzionalità educativa.

Progetto di religione

Il presente progetto viene proposto ai bambini delle sezioni della Scuola dell’Infanzia e della sezione primavera, trasversalmente al progetto annuale.

Le attività, in ordine all’insegnamento della religione cattolica contribuiscono allo sviluppo integrale della personalità dei bambini. Riteniamo opportuno sottolineare che, nella nostra scuola, le routine e le attività ludico-didattiche curricolari sono tutte finalizzate a favorire l’incontro con Gesù da parte dei bambini e delle loro famiglie.

Desideriamo, attraverso questo progetto, abituare i bambini ad osservare la realtà che ci circonda, e ad interrogarsi con domande di senso religioso su tutto ciò che vedono, a guardare con attenzione cielo, mare, orizzonte, piante, animaletti, per vedere oltre l’apparenza ed esplorare con curiosità il mondo per riconoscerlo come dono di Dio, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, per abitarli al rispetto della realtà, vista come dono di Dio.

Attraverso il racconto della Creazione capiremo come Dio ha creato tutto per affidarlo a noi uomini perché ne fossimo responsabili e lo custodissimo con amore e rispetto.

La realtà che ci circonda è piena di cose buone, ma purtroppo a volte incontriamo anche atteggiamenti non buoni: non amare, non perdonare, trattarci male.

Scopriremo insieme la differenza tra bene e male, e conosceremo modelli buoni a cui guardare e da imitare, le figure di Maria, San Giuseppe e i Santi, partendo dal modello per eccellenza che è Gesù.

Attraverso la festa dei santi e del Natale presenteremo ai bambini modelli buoni attraverso la narrazione e la drammatizzazione.

Vogliamo, attraverso la presentazione di momenti e personaggi biblici ed evangelici, aiutare i bambini a prendere coscienza di cosa è bene e cosa è male, abituare i bambini a ragionare, per comprendere il giusto e l’ingiusto, abituandoli ad un atteggiamento costruttivo, capace di mettere in discussione ciò che non sembra il bene e formulare nuove soluzioni e proposte.

Progetto di psicomotricità

tenuto da Eugenio Bosi

Il nostro Progetto di Psicomotricità, negli ultimi anni, ha avuto un’importante evoluzione, che lo contraddistingue dagli anni precedenti.

Evoluzione data dalle recentissime scoperte in ambito neuro-funzionale, le quali ci aprono a nuovi orizzonti su come apprende il bambino nella fascia 0-6.

Le nuove conoscenze sui processi cognitivi, che il sistema nervoso del bambino attua per scoprire ed apprendere il mondo che lo circonda, ci stanno dando un fortissimo contributo sulla metodologia e sulla didattica, che devono essere necessariamente riviste in funzione delle finalità.

La finalità della formazione nella scuola di ogni ordine e grado non sarà più la mera e ormai obsoleta trasmissione dei saperi in forma analitica, ma lo sviluppo del Potenziale genetico di ogni singolo bambino.

Potenziale che per essere espletato al meglio necessita del passaggio in tappe essenziali dello sviluppo dello schema corporeo.

In queste tappe avvengono processi e funzioni fondamentali senza le quali non potrebbe avvenire nessun tipo di apprendimento.

Per cui ad oggi sappiamo che per apprendere qualcosa, qualsiasi cosa, inclusi i prerequisiti scolastici di cui si occupa la scuola dell’infanzia, il nostro cervello (unitamente al corpo) deve operare 3 funzioni psicomotorie:

  • La funzione di Veglia
  • La funzione di Aggiustamento
  • La funzione di Percezione.


Se senza queste funzioni non possiamo apprendere nessuna competenza, come attivarle?
Attraverso i Fattori psicomotori.

Bambini di 2 anni

I bambini di questa fascia di età stanno attraversando la tappa del “Corpo Vissuto”, considerata la tappa dell’intelligenza senso – motoria.

In questa fase, l’ambiente in cui cresce il bambino è fondamentale nel determinare le esperienze relazionali e nel fare evolvere il soggetto fino ad un certo stadio di sviluppo.

Per questo motivo, con i bambini della sezione primavera, ci concentreremo sull’aspetto relazionale, sia con lo Psicomotricista che con l’ambiente di gioco, e sul permettere loro di fare tante esperienze di Aggiustamento Globale (spontaneo), base della risposta senso – motoria.

Bambini di 3 e 4 anni

In questi gruppi avremo chi sta ancora attraversando la tappa del corpo vissuto, dovuto a scarse esperienze libere di aggiustamento globale spontaneo.

In questa fascia d’età i bambini vivono ancora il corpo “come qualcosa di esterno al proprio corpo” proprio come un oggetto.

E chi, grazie ad esperienze ludiche fondamentali, ha potuto attivare una particolare funzione di percezione chiamata funzione di interiorizzazione e quindi si trova nella tappa del corpo percepito.

Durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia se ogni tappa sarà attraversata con successo, se le 3 funzioni psicomotorie sapranno essere attivate e se i fattori verranno correttamente espressi, il bambino disporrà di un grande bagaglio psicomotorio, saprà adoperarlo in modo autonomo a seconda della situazione e saprà esprimersi tanto verbalmente quanto graficamente, pronto ad affrontare la tappa del corpo Rappresentato Orientato che andrà dai 6 agli 8 anni.

Progetto "Sentire l'inglese"

L’acquisizione linguistica, il processo mediante il quale gli esseri umani acquisiscono la capacità di percepire e comprendere il linguaggio, nonché di produrre e utilizzare la voce per comunicare, ha inizio fin dai primi mesi di vita.

Il modo in cui i bambini apprendono la lingua è, per molti versi, ancora un mistero. La ricerca, però ha evidenziato alcuni aspetti particolarmente rilevanti per questo progetto.

Inserire l’inglese nella fascia 0-3-6 significa dare a tutti pari opportunità di accesso a questa lingua, ma soprattutto assicurarsi che l’educazione alle lingue (dimensione fondamentale per la crescita cognitiva ed emotiva del bambino) sia appannaggio di un ambiente educativo sorretto da conoscenze pedagogiche e interculturali solide e avvenga per voce di professionisti della cura fisica ed emotiva del bambino.

Metodologia: lavoreremo sulla comprensione di suoni e di parole, attraverso un percorso di ascolto guidato e animato in cui l’inglese si inserisce in piccoli spazi quotidiani della vita di sezione, piena di armonia con le altre lingue parlate nelle case dei bambini e con le attività incluse svolte a scuola.

Far entrare la lingua sotto forma di suoni confortanti ripetitivi durante i momenti di cura e di gioco attraverso storie, canzoni animate, brevi giochi e momenti di routine.

Accompagnare i suoni ai gesti significativi delle educatrici, cioè significa curare l’aspetto corporeo perché la lingua si impara anche con il corpo.

Progetto d'inglese nella scuola dell'infanzia

Sulla scia del progetto “Sentire l’inglese” a cui hanno preso parte le educatrici della sezione primavera e dopo anni di progetti di inglese nella scuola dell’infanzia in cui l’esperta esterna proponeva una metodologia analoga, si è deciso di rendere anche le insegnanti della sezione infanzia attrici principali dell’esposizione dei discenti alla lingua inglese.

Le insegnanti ogni mattina proporranno una piccola routine dedicata alla lingua inglese attraverso canzoncine, letture e giochi contestualizzati all’interno della propria sezione dietro la regia costante dell’insegnante di lingua inglese Elena Montemaggi, ora in veste di formatrice.

Il perno su cui ruota la formazione delle insegnanti di ruolo quali protagoniste dell’esposizione alla lingua inglese dei bambini consta nel principio del “poco ma buono”: pochi semplici momenti, ma con input comprensibili, contestualizzati, supportati dal fare dell’insegnante.

Il progetto si basa su un’esposizione giornaliera e costante anche di soli 10 minuti al giorno purché veicolati da materiali specifici affinché i bambini accettino le nuove sonorità e comincino a percepirle come familiari nonché parte della loro vita quotidiana.

Esposizione e ripetizione sono a questo punto elementi fondamentali: i bambini hanno bisogno di ripetizione poiché attraverso essa consolidano lingua e abitudini in modo naturale.

Poiché in questa particolare fascia di età l’acquisizione linguistica passa attraverso la relazione con l’adulto, con i propri pari e con l’ambiente circostante, le conoscenze pedagogiche e relazionali delle figure educative, anche se con limitata conoscenza della lingua straniera, sono di fondamentale importanza.

Essere in grado di far vivere un’esperienza positiva ai bambini attraverso anche poche parole di inglese è più importante delle parole stesse.

Grazie all’esperienza gratificante, ogni singolo bambino attiverà le strategie sociali e cognitive che sono alla base dell’acquisizione linguistica.